La scogliera corallina: partnership tra l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e le Maldive per salvarla

La scogliera corallina: partnership tra l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e le Maldive per salvarla

Maldive. Quando pensiamo a questo arcipelago composto da più di 1.000 isole raggruppate in 26 atolli le prime immagini che ci vengono in mente sono le sue meravigliose spiagge bianche, le acque cristalline, la barriera corallina e la ricca vegetazione tropicale con le sue tipiche palme da cocco e mandrovie.

La barriera corallina delle Maldive è sicuramente un ecosistema affascinante e ricco di biodiversità e per questo è importante proteggerla.

Ne è consapevole l’Università degli Studi di Milano-Bicocca che il 24 Febbraio 2021 ha firmato un accordo con il governo delle Maldive per un progetto di ricerca per la salvaguardia della scogliera corallina. Questa partnership è stata siglata dalla rettrice dell’Ateneo Giovanna Iannantuoni, e dal ministro della Pesca, delle Risorse marine e dell’Agricoltura della Repubblica delle Maldive, Zaha Waheed, e prevede il censimento di tutte le tecniche conosciute ed utilizzate per il restauro delle scogliere coralline (coral reef restoration), con lo scopo di identificare quelle più efficaci e delineare delle linee guida da adottare.

Un’iniziativa estremamente importante per proteggere l’ambiente marino e la sua biodiversità che si va aggiungere ad una collaborazione nata già nel 2009 tra l’Università di Milano-Bicocca e la Repubblica delle Maldive con la creazione del centro di ricerca e alta formazione MaRHE (Marine Research and High Education Center) sull’isola di Magoodhoo nell’atollo di Faafu dove, in collaborazione con il Maldives Marine Research Institute affiliato col Governo dell’arcipelago e con Centri di ricerca stranieri tra cui l’Acquario di Genova, scienziati provenienti da ogni parte del mondo studiano soluzioni e tecniche per il restauro della barriera corallina, per ridurre l’inquinamento dei mari e per proteggere gli organismi che popolano quelle acque.

 

CorallaMib

Ma non solo. L’Università di Milano-Bicocca ha inoltre promosso tra gli studenti universitari e delle scuole superiori di percorsi umanistici e scientifici il concorso pubblico CorallaMib: una call for ideas per stimolare gli studenti a proporre le loro idee e soluzioni per ridurre l’impatto antropico sulle barriere coralline con un progetto scientifico o a presentare un’opera dedicata al mare e alla salvaguardia dell’ambiente dando così un contributo artistico-letterario. In palio per i vincitori ci saranno delle borse di studio per recarsi alle Maldive presso il centro MaRHE e vivere un’esperienza unica: studiare da vicino la biodiversità e le soluzioni per la sua salvaguardia insieme ai ricercatori universitari di Milano-Bicocca.

 

Barriere coralline: costituiscono uno degli ecosistemi più produttivi del pianeta, popolate da un enorme numero di specie e individui di diversi gruppi di invertebrati e pesci. Le barriere coralline sono grandi formazioni calcaree presenti in acque basse tropicali, depositate da organismi viventi nel corso di migliaia di anni: gli animali e le piante vive sono confinati solo sulla parte posteriore della barriera, dove aggiungono nuovo carbonato di calcio a quello già depositato dai loro predecessori.

Coral bleaching: sbiancamento dei coralli dovuto all’espulsione delle minuscole alghe monocellulari zooxantelle che vivono in simbiosi con loro, fornendogli il nutrimento attraverso la fotosistesi e donando loro quel colore distintivo. Questo fenomeno, ormai sempre più crescente nel mondo, è causato principalmente dall'eccessivo innalzamento delle temperature delle acque e pone il corallo in una situazione di forte stress, aumentandone il rischio di morte qualora le alte temperature e la conseguente espulsione delle alghe zooxantelle si protraggono per un lungo periodo di tempo. In caso contrario, lo sbiancamento non è letale e il corallo può riprendersi gradualmente riacquisendo le alghe simbionti.

Oltre ai cambiamenti climatici, altre minacce alla barriera corallina, per lo più di origine antropica, arrivano anche dalla pesca intensiva, dall’inquinamento e dall’acidificazione delle acque oceaniche, dal turismo selvaggio e dal sovraffollamento che consiste nel creare nuove isole artificiali sopra il reef, ricoprendolo di sabbia.

barriera corallinabarriera corallina
24 marzo 2021